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Livata – Campaegli, una passeggiata facile e panoramica nei Monti Simbruini (Lazio)

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  • Ultima modifica dell'articolo:15 Giugno 2022

Una bella passeggiata nei Monti Simbruini, in provincia di Roma nel Lazio, adatta a tutti, soleggiata, caratterizzata da dolci salite, un panorama mozzafiato e colori strepitosi.

Facile9,600 km1 ora e 50 minuti

Come arrivare a Monte Livata (1350 mt)

Da Roma prendiamo l’Autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo e usciamo a Vicovaro-Mandela. Proseguiamo sulla SR5 sino al bivio con Arsoli e poi sulla SR411. Poco prima del centro di Subiaco imbocchiamo la Tangenziale e dopo le strade provinciali 40a, 40b e 44b per ad arrivare a Monte Livata.

Punto di partenza: Anello di Livata

Ci troviamo all’interno del Parco dei Monti Simbruini e il punto di partenza per questa escursione facile e panoramica nel Lazio è Via Monte Calvo, che si dirama dall’anello di Monte Livata, poco prima di raggiungere il campeggio. La percorriamo fino alle ultime abitazioni dove possiamo parcheggiare l’auto.

Da qui inizia il sentiero che conduce a Campaegli e che si snoda tutto su mulattiera, quindi facilmente percorribile.
In prevalenza soleggiata e con pochi tratti in ombra è preferibile fare questa escursione nei periodi più freschi, durante i quali apprezzare il sole che ci riscalda.

MONTI SIMBRUINI

IL NOME DERIVA DALLE PAROLE “SUB IMBRIBUS” CHE SIGNIFICA “SOTTO LA PIOGGIA”.
SI TRATTA DI UNA CATENA MONTUOSA SITUATA AL CONFINE DEL LAZIO CON L’ABRUZZO.
COSTITUISCE UNA DELLE MAGGIORI AREE PROTETTE DELLA REGIONE.
QUESTA ZONA È ANCHE NOTA GRAZIE AL GENERE CINEMATOGRAFICO SPAGHETTI-WESTERN. PROPRIO QUI SONO STATI GIRATI IL FILM “LO CHIAMAVANO TRINITÀ” E IL SEQUEL “CONTINUAVANO A CHIAMARLO TRINITÀ”.

Deviazione per Monte Calvo (1.591 mt)

Dopo aver percorso circa 1,6 km incontriamo una diramazione verso destra, una ripida valletta che conduce dapprima al Pozzo di Monte Calvo, un serbatoio di acqua ove è possibile avvistare una colonia di tritoni, e poi fino in cima a Monte Calvo.
Giunti in cima, non occorre tornare indietro, ma è sufficiente seguire il tracciato per scendere e riprendere così la sterrata che conduce a Campaegli.
La deviazione allunga il percorso di circa 0,5 km con un dislivello di quasi 200 mt.

Vista panoramica sulla valle sublacense

Decidiamo di proseguire sulla strada sterrata, senza fare deviazioni, e di lì a poco ci accoglie una incantevole vista sulla valle sottostante.
Un panorama mozzafiato che lascia senza parole, ma riempie gli occhi e il cuore.
Da questo balcone affacciato su una oasi naturale di un verde lussureggiante, nella quale è incastonato Subiaco, i pensieri si disperdono lasciando spazio solo al senso di libertà che si prova ammirando le meravigliose bellezze offerte dalla natura. Una natura che ci regala tanto senza chiederci nulla in cambio, se non un po’ di rispetto.

Volgendo lo sguardo a destra abbiamo una visione d’insieme di una parte del Parco Regionale dei Monti Simbruini e riusciamo a scorgere anche la Rupe di Morra Ferogna, uno sperone di roccia proteso verso il cielo.

RUDERI DEL MONASTERO DI SANTA CHELIDONIA

ALL’ETÀ DI 20 ANNI QUESTA SANTA LASCIÒ LA CASA PATERNA PER DEDICARE LA PROPRIA VITA ALLA CONTEMPLAZIONE DI DIO.
VISSE PER 60 ANNI NELLA SOLITUDINE DEI MONTI SIMBRUINI, CHE CIRCONDANO LA VALLE DELL’ANIENE, IN UN’IMPERVIA VALLATA CARATTERIZZATA DA GRANDI FORMAZIONI ROCCIOSE DI CUI LA PRINCIPALE – MORRA FEROGNA – LA DOMINA CON UN PODEROSO TORRIONE ROSSASTRO.
SI PRESUME CHE QUI VI FOSSE ANTICAMENTE UN SANTUARIO DEDICATO ALLA DIVINITÀ LATINA FERONIA (DEA DELLA FERTILITÀ).

Piana di Campaegli

Sino a qui la sterrata è stata caratterizzata da dolci salite e sinuose curve. Raggiunta la quota massima di questa escursione, incominciamo a scendere fino a che non si apre davanti a noi un immenso pianoro verde, costellato di una miriade di puntini colorati: una esplosione di colori delle fioriture primaverili.
E’ facile avvistare animali allo stato brado (cavalli e mucche) in queste distese erbose. E non solo… noi abbiamo avuto la fortuna di poter vedere, abbastanza da vicino, una volpe che si è fermata incuriosita a osservarci prima di reimmergersi nella parte più selvaggia di questi boschi. Peccato non essere riusciti a immortalare in uno scatto questo momento ricco di emozione.

Completata la discesa, ci ritroviamo al crocevia con il sentiero che conduce verso Campobuffone e Campo dell’Osso. Per raggiungere a Campaegli occorre proseguire verso destra per un 1,9 km circa.

Il ritorno avviene per la stessa via.

GROTTA STOCCOLMA

PER GLI APPASSIONATI DI SPELEOLOGIA, NELLA PIANA È PRESENTE UNA CAVITÀ PROFONDA CIRCA 62 METRI, CHE SI PUÒ VISITARE CON L’UTILIZZO DI ATTREZZATURE SPECIFICHE E PREVIO ACCOMPAGNAMENTO DA ESPERTI SPELEOLOGI.

Considerazioni finali

Si tratta di una bella passeggiata di mezza giornata (considerando le soste) adatta veramente a tutti, soleggiata (perfetta in primavera e autunno), caratterizzata da dolci salite, un panorama mozzafiato e colori strepitosi.

Galleria immagini escursione Monte Livata – Campaegli

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